Spesso si pensa alla potatura come una delle attività essenziali per la cura e la prosperità di un albero. “Come si pota?”, “Quando si pota?”, “Lo devo potare?”.
La risposta dell’albero sarebbe: “Non potatemi”.
Nelle foreste gli alberi non vengono mai potati e crescono sanissimi, molto più a lungo che quelli coltivati.
Se devi potare un albero perché i suoi rami danno fastidio significa che hai messo l’albero sbagliato nel posto sbagliato. Forse serviva una specie più piccola? Perché mettere un tiglio in un giardinetto di 100 metri quadri? Lo sai come diventa un tiglio?
Piuttosto che potarlo continuamente valuterei seriamente l’ipotesi di toglierlo definitivamente e di sostituirlo con qualcosa di più piccolo, tipo un pesco od un susino giapponese, che potrebbe già da solo riempire comunque un’area di 30 metri quadri, senza bisogno di metterci altre specie legnose. A meno che non si voglia creare un boschetto.
Ricordo di aver visto a Londra dei platani lasciati crescere liberi lungo il Tamigi ed i cui rami arrivavano quasi a terra per poi rialzarsi dolcemente verso l’esterno della chioma. Bellissimi. Ma lì c’è posto e soprattutto c’è chi sa curare gli spazi verdi.
Nell’area coperta dalla sua unica chioma libera un comune italiano sarebbe capace di metterne dieci, di farne morire cinque dopo un anno e di capitozzarne gli altri cinque dopo trenta anni.
Detto questo so che comunque a volte càpita di dover potare. Cerca però di farlo in modo da non deformare il naturale portamento di una specie.
Ti do solo qualche consiglio:
Tieni presente che un albero tenderà sempre ad avere una chioma proporzionata alle proprie radici. Se potato tenderà a produrre immediatamente lunghe ed inestetiche cacciate che vadano a ristabilire il rapporto tra la chioma e le radici. Facendo così il proprietario sprovveduto si metterà spesso a potarlo ogni anno ed ogni anno rischierà che qualche fungo infetti la pianta.
Dalle eccessive potature e dalle capitozzature si formeranno dei rami che saranno sostenuti da nuovo legno solo dal lato esterno. Il nuovo legno si forma solo sotto la corteccia e non sopra il taglio. Dal lato della ferita i rami non saranno attaccati a niente perché non c’è più niente. In questo modo saranno meno forti nel sostenere il loro peso e nel reggere a diverse sollecitazioni esterne, quindi sarà molto più probabile che si stacchino alla base e cadano.
Avrai, spero, capito che la cosa migliore è piantare l’albero giusto nel posto giusto. Piantare una specie adatta allo spazio che abbiamo a disposizione tenendo presenti le dimensioni che l’albero avrà una volta che sarà adulto.
Perché lavorare tanto e male invece che poco e bene?
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