Come annaffiare le succulente

Come annaffiare le succulente

Immagine articolo Come annaffiare le succulente

Alcune tra le domande più frequenti che ricevo dal pubblico riguardano le annaffiature delle succulente. Spesso la gente perde le proprie piante succulente perché non le annaffia correttamente.

Le annaffiature sbagliate insieme all'esposizione a temperature inadatte sono sicuramente la causa principale di insuccesso.

Si dice "le succulente vanno annaffiate poco", quindi c'è chi le annaffia ogni volta che annaffia ma dando loro solo pochissima acqua. Questo scarso apporto idrico fa in modo che la parte alta del terriccio sia sempre umida mentre la parte bassa (dove sono le radici) sia perennemente secca. Così facendo infatti l'acqua non arriva fino in fondo al vaso, ma bagna sempre e solo il colletto della pianta, spesso fino a farla marcire. Le radici costantemente in un substrato asciutto non permettono mai alla pianta di crescere.

L'acqua viene poi somministrata sia in inverno che in estate: altro errore.

Ricordi quando parlavo di fare riferimento alle condizioni ambientali che ogni specie ha in natura? Bene! Anche in questo caso vale la solita regola.

Molte succulente crescono in zone semiaride dove le poche e rare piogge cadono solo durante l'estate. L'inverno è in quei luoghi una stagione più fresca e molto asciutta, in cui le succulente fanno affidamento sulla loro, appunto, succulenza, sgonfiandosi un po' via via che si disidratano.

Le piogge estive cadono spesso sotto forma di acquazzoni e bagnano in profondità il terreno, solitamente ben drenato.

Potrai quindi ora capire che le succulente amano generalmente essere annaffiate solo nella stagione calda, raramente ma abbondantemente. In questo modo l'acqua ha tempo di asciugare in superficie e di permanere più a lungo in profondità. Risultato: i fusti delle piante restano quasi sempre a contatto con un terreno sano e asciutto, mentre le radici si godono periodi alterni di umidità e siccità, permettendo alle piante di assorbire la poca acqua di cui hanno comunque bisogno.

Ricorda che anche in estate è bene annaffiare solo dopo che il terriccio è rimasto asciutto fino in profondità per almeno una settimana.

In inverno, con le basse temperature e la poca luce, le piante non metabolizzano e abbassano le loro difese immunitarie. Se a queste condizioni aggiungi anche l'umidità, marciscono.

Un inverno passato al fresco (da 5 a 10°C) e all'asciutto (le piante si devono raggrinzire un po') favorisce la salute e la fioritura che avverrà alla ripresa vegetativa.

Le succulente delle zone più prossime all'equatore non hanno in natura una vera stagionalità termica, ma dovendo comunque nei nostri climi affrontare un periodo più freddo e più buio saranno molto facilitate da condizioni ambientali asciutte. Richiedono comunque temperature minime di almeno 10°C.

Nelle zone a piogge invernali o a piogge in tutte le stagioni le succulente sono poche, resistono comunque ad inverni asciutti crescendo eventualmente in primavera ed in autunno.

Esistono poi le succulente alpine. Queste passano spesso tutto l'inverno coperte da neve o a temperature sotto lo zero. Anche se sono circondate dall'acqua questa non è disponibile poiché è sotto forma di ghiaccio o neve e non può essere assorbita. Anche queste quindi si trovano a dover passare l'inverno senza assorbire acqua. Se abiti dove non nevica e dove non ghiaccia, in inverno lasciale comunque senza acqua o quasi. Questo è il caso, ad esempio del genere Sempervivum e di alcuni cacti di montagna.

Io annaffio le succulente da fine marzo a inizio settembre. La frequenza è di ogni 15-20 giorni circa in estate e più raramente a primavera. L'autunno lo passano assorbendo l'ultima acqua che ancora trovano nel terriccio, asciugandolo bene e preparandosi ad affrontare l'inverno forti ed asciutte.

Alle annaffiature puoi aggiungere un concime NPK con aggiunta di microelementi, alla metà delle dosi consigliate dal produttore. Il concime deve avere una bassa percentuale di azoto (N), una medio-alta di fosforo (P) ed una alta di potassio (K). Un tipo NPK 1-3-5 (o multipli in proporzione, approssimativamente) + microelementi andrà benissimo.

Da dove iniziare?

Entra subito nella mia community privata e ricevi:

  • La preziosa risorsa "La preparazione dei terreni di coltivazione".
  • I nuovi articoli del mio Blog, direttamente nella tua casella e-mail.
  • Consigli pratici per migliorare le tue abilità sul Mondo delle piante.
  • Promozioni & Anteprime esclusive.

Entra gratis nella mia community

nome

email

codice sicurezza

Ho letto, compreso e accettato i termini e condizioni.

Si, voglio ricevere e-mail mensili, relative ai contenuti di questo Blog.

© Sito realizzato da Studio Informatico Toscano

P.IVA: 02592610469